Eravamo in macchina, mia madre ed io.
In quegli anni non era come ora, con i seggiolini e tutto il resto, io stavo seduta davanti e la guardavo come se fosse la persona più saggia dell’universo. Cantava a squarcia gola le canzoni partigiane, quelle dei sui cantanti preferiti, ed era così strano vederla così…
Piano piano iniziai a cantare con lei, ad orecchio iniziai ad armonizzare le sue melodie che, solo ora mi rendo conto, non così intonate.
Quei momenti in macchina rappresentavano qualcosa di estremamente importante per me, una piccola bolla dove mi sentivo al sicuro, dove nessuno poteva farmi del male.
Questo credo sia il primo ricordo di me che canto.
Forse è per questo che non ho mai smesso, cantare mi rende migliore, serena anche quando tutto è buio, cantare è la mia medicina, la mia salvezza. Solo quando canto sono me stessa , senza maschere , senza paure, senza timori, solo quando canto trovo un equilibrio.

Il canto è sempre stato qualcosa di essenziale nella mia vita, quel punto fisso dove tornavo dopo ogni mio capriccio, delusione,avventura. Era il mio piccolo mondo. Chiusa nella mia stanzetta a Colle Alta cantavo le mie canzoni e i turisti seduti al bar sotto casa mi applaudivano. I miei genitori ridevano, io mi vergognavo, o al massimo non gli davo peso. Quello era solo il mio mondo, il mio rifugio e nessuno poteva entrarvi.
Con il tempo le cose sono cambiate. Non mi bastava più cantare per me, l’esigenza espressiva diventò fondamentale, come fondamentale è diventato il desiderio di passare quel che ho interiorizzato agli altri.
Formazione, lavoro, studio, passione e dedizione. Tante piccole rinunce
Per poter fare lezione con gli insegnati di un certo livello, nessuna vacanza, vestito nuovo o cose del genere perché fare tutto questo costa ed io, sfortunatamente, non ho grandi mezzi.
Molti mi dicono che sono pazza, ma io sono convinta che tutti questi sforzi saranno premiati, che riuscirò a fare delle belle cose in questa vita sfruttando al meglio questo piccolo e modesto talento che qualcuno mi ha donato.
Quindi ora me ne vado a dormire, pensando che anche questa domenica, invece di andare al mare, mi sono fatta quattro ore di macchina per seguire uno stupendo seminario sui cambi di registro… e ne sono assolutamente fiera!
