PROEL-EN spiegato da Irene Mezzacapo

La nostra ricerca all’interno del fantastico mondo dei metodi – o non metodi – di canto continua. Oggi sono felice di parlarvi di uno dei metodi che mi più mi incuriosiscono nel panorama della didattica dell’insegnamento del canto, ovvero il PROEL – EN (metodo propriocettivo elastico energetico). Per avere maggiori informazioni al riguardo sono andata, armata di registratore, carta e penna a trovare Irene Mezzacapo, cantante ed insegnante di canto di Piombino.

Quando entro nello studio di Irene mi rendo conto immediatamente che per lei l’insegnamento del canto è una vocazione: libri, strumenti, attrezzi più o meno convenzionali, attestati di corsi di formazione e

non posso fare a meno di pensare ai sacrifici che ha fatto per arrivare al livello di professionalità che ha raggiunto.

Prima di iniziare a parlare di PROEL-EN mi racconta un pò di sé e del suo percorso. Ha studiato veramente con tantissimi docenti di alto livello come Jo Estill, Elisa Turlà, Gabriella Scalise, Fulvio Tomaino, Albert Hera (potete vedere il suo curriculum completo qui) ma la cosa che più mi ha colpito è il fatto che continua a studiare non solo come didatta, ma anche come cantante. Questa è una cosa che apprezzo e condivido al cento per cento e sicuramente un giorno ne parleremo!

Inizia quindi la nostra intervista.

Che cosa è il PROEL- EN?

Il PROEL- EN è un protocollo per la terapia vocale ideato da Alfonso Borragan Torre ed il suo team di ricercatori.

Alfonso Borragan Torre

Ma non è un metodo di canto?

PROEL-EN in verità non è un metodo, ma appunto un protocollo, in origine nato per il paziente disfonico e successivamente applicato alla voce artistica.

Come hai conosciuto questo protocollo?

A Lucca in voce, il convegno sulla voce artistica ideato da Albert Hera e Franco Fussi. Quando Borragan ha fatto il suo intervento sono rimasta colpita, sopratutto dalla sua accoglienza e dal modo estremamente generoso di spiegare le cose. Fui così entusiasta da iscrivermi alla prima mandata di corsi che tenne, sia online che in presenza, nel suo centro di fonatria e logopedia a Santander in Spagna.
Quando sono andata a svolgere gli esami in sede credevo di essere nel paese dei balocchi! Il centro è molto piccolo, ma in ogni stanza vi è un qualche attrezzo, costruito da Borragan in persona, con il quale si cerca di ottenere dei miglioramenti nella vocalità ed è tutto veramente fantastico.

Ma in che cosa consiste il PROEL – EN?

La prima cosa da dire è che il PROEL-EN è un protocollo sperimentale. Non è una metodologia fissa, ma muta continuamente in relazione alla filosofia stessa che vi è alla base ovvero ricercare. Borragan, il suo team ma anche gli studenti che frequentano i suoi corsi – compresi gli insegnanti di canto – contribuiscono attivamente a portare avanti la ricerca.
L’obiettivo del protocollo è

la ricerca dell’elasticità tramite attrezzi più o meno convenzionali, materiali diversi, posture facilitanti, in modo da stimolare il tratto vocale e far provare specifiche sensazioni. Solo avendo libertà nel corpo si può raggiungere la libertà della voce, quindi i cambiamenti dati dall’equilibrio instabile portano ad avere una vocalità sicuramente più libera.

Tu usi solo PROEL – EN nelle tue lezioni?

Per quanto riguarda la voce artistica ho voluto creare un protocollo personale che muta a sua volta grazie alle esperienze didattiche, di formazione e dal confronto con i colleghi.

Cosa ti piace di PROEL – EN?

Sicuramente il grande valore che viene dato alla sperimentazione e alla collaborazione. Al contrario di tante realtà questa non è assolutamtente una struttura piramidale. Il materiale è di libera consultazione, l’unica cosa che viene richiesta è di condividere con gli altri le proprie ricerche. Per questo ho deciso di iscrivermi al master universitario neo nato creato da Borragan in Spagna, perché questa attenzione alla ricerca per me è estremamente stimolante.

Anche tu fai ricerca?

Nel mio piccolo, si. Ultimamente mi sono dedicata alla creazione di un protocollo sul rapporto con l’allievo tetraplegico, nel quale hanno grande importanza gli esercizi di stimolazione dei neuroni specchio e la ricerca dei benefici del movimento indotto. Sono stata molto felice e onorata di presentarlo al convegno la voce artistica a Ravenna.

Puoi parlarmi di qualcuno degli strumenti che usi?

Sicuramente uso i SOVT (Semi-Occluded Vocal Tract exercises ) come la cannuccia – che deve avere delle misure ben precise – la mascherina, il Vocalfeel®. Uso la bascula, la palla – che ora usano un pò tutti – ma sicuramente gli attrezzi più interessanti sono quelli che ci costruiamo da soli, fatti da materiali e dimensioni specifici, per far sperimentare agli allievi determinate sensazioni.

Da quello che ci raccontato Irene possiamo dire che PROEL – EN

  • Non è un metodo ma un protocollo
  • Nasce per la riabilitazione della voce disfonica e solo successivamente è stato applicato alla voce artistica
  • E’ dato un ampio spazio alla ricerca e alla collaborazione
  • Non è un struttura piramidale

Se siete interessati ad approfondire questa metodologia e volete informazioni più dettagliate potete rivolgervi in primis a Irene Mezzacapo tramite i canali social o il suo sito web oppure potete visitare direttamente il sito del Corso di Alta Formazione in Metodo Propriocettivo Elastico.

Le mie conclusioni

Conoscere e parlare con Irene è stato stimolante, e devo dire che è diventata una fonte di ispirazione per me. Vedere l’impegno, la passione, la quantità di lavoro che ha svolto e svolge su stessa e sugli altri, osservare la qualità dei corsi che propone nella sua scuola mi ha stimolato molto ad andare avanti per questa strada. Si, devo dire che ho trovato tante similitudini con lei nel modo di intendere la formazione e la didattica e questo mi ha fatto veramente piacere. Specialmente in un periodo storico sociale dove l’insegnamento del canto è estremamente svalutato dalla presenza di innumerevoli insegnanti fai da te, vedere persone come Irene mi da un’ulteriore conferma che la strada che ho intrapreso è quella non facile, ma sicuramente quella giusta.

Vi ringrazio davvero di aver dedicato il vostro tempo a leggere questo articolo, spero vi abbia aiutato a capire un pò di più questo modo un pò particolare di lavorare sulla voce. Se volete dare un’occhiata agli articoli precedenti della serie potete cliccare qui!
A presto e al prossimo articolo!

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